Scienziato ha spiegato che gli astronauti saranno in grado di viaggiare su Marte entro un decennio
Jorge Coghla
n, direttore dell'Osservatorio Astronomico CODE nella provincia di Santa Fe, ha considerato l'arrivo su Marte della navicella Mars 2020 della NASA, con il rover Perseverance e l'elicottero Ingenuity Mars, come "storico". Ha anche osservato che si attende che "nel decennio degli anni 30, di questo secolo, l'uomo possa fare il suo primo viaggio umano sul pianeta rosso".
Coghlan ha fatto queste dichiarazioni dopo l'arrivo della navicella Mars 2020 su Marte la scorsa settimana. Come ha spiegato, il Perseverance "è arrivato nel cratere Jezero, che si stima sia stato un bacino d'acqua molto importante su Marte perché nei primi miliardi di anni" quel pianeta aveva "un'atmosfera molto densa, molto più densa di quella attuale, che permetteva l'esistenza di acqua sulla superficie ".
L'astronomo ha anche spiegato che questa è la prima volta nella storia "che un robot porterà campioni da Marte, abbiamo solo campioni dalla Luna e campioni di meteoriti, che è materia interplanetaria, resti della formazione dei pianeti, delle lune dei pianeti, asteroidi, comete e altri".
Ricercatrici argentine rilevano 12 tombe datate tra i 6000 e i 1300 anni
Le scienziate argentine che studiano le metodologie di sepoltura nelle popolazioni pre-ispaniche hanno rilevato dodici tombe tra 6.000 e 1.300 anni di antichità nella Valle del Cajon, nella provincia di Catamarca, nel nord-ovest dell'Argentina. I siti appartengono a comunità che abitavano la regione più di 2.000 anni fa.
Secondo la dottoressa in Archeologia, Leticia Cortés, i rilevamenti "per lo più accadono per caso, quindi i coloni che trovano i resti ce lo dicono in modo che possiamo effettuare il salvataggio archeologico, che di solito avviene dopo la stagione delle piogge, in estate, quando le ossa emergono in superficie".
Una delle tombe trovate è diventata famosa perché " si è trovata in essa una maschera di rame, il più antico oggetto di rame delle Ande che ha 3.000 anni. La maschera è stata trovata a La Quebrada, nella valle del Cajón", ha detto Cortés.
Questa maschera antropomorfa, cioè con la forma di un volto umano, fu trovata in una sepoltura collettiva di almeno 14 persone, tra cui adulti di entrambi i sessi e bambini, i cui resti erano completamente disarticolati e mescolati in una tomba che aveva solo un muro di pietre piatte disposte su un lato.
Lo studio delle ricercatrici è stato avviato più di quindici anni fa da un'equipe di ricercatrici del Conicet, comandata dalla dottoressa in Archeologia María Cristina Scattolin, che svolge lavori di scavo in quella città di Catamarca per conoscere i metodi di sepoltura e le cerimonie funerarie in tombe che registrano fino a seimila anni. Il gruppo riunisce ricercatori e ricercatrici dell'Università Nazionale di Catamarca e dell'Università Nazionale di Buenos Aires.
Produzione: Silvana Avellaneda
Web: Julián Cortéz